mercoledì 4 febbraio 2015

RISANAMENTO BORGATE: GLI AMMINISTRATORI SI ARRENDONO?








Sull’incontro che il giorno ventinove Gennaio il Coordinamento dei Consorzi ha avuto con il Sindaco, l’Assessore ai Lavori Pubblici e il Vice Sindaco,  il  comunicato stampa del  Presidente Roberto  Donzelli, fornisce un ampia e dettagliata informazione, che  si può trovare sul blog coordinamentoconsorziaprilia
Qui di seguito ci interessa riprendere,  fra i vari  argomenti trattati, quelli che riguardano gli interventi per la realizzazione del progetto "Il Nuovo Borgo" come recentemente riveduto e corretto, per la parte relativa alle reti fognarie nelle borgate, cioè il  Piano  Triennale  dei Lavori Pubblici 2015/2017 redatto dal competente  Assessorato.
Valutiamo positivamente il fatto  che per la prima volta riusciamo a conoscere i contenuti di quel piano prima che sia sottoposto all’esame e all’approvazione degli organi istituzionali preposti, che ci veniva  poi presentato senza darci la possibilità di proporre e ottenere quei cambiamenti che ritenevamo necessari.
Analoga valutazione non ci sentiamo però di fare nel  merito  del piano  che ci è stato descritto.
La quantità dei finanziamenti destinati ai  lavori pubblici per l’annualità  2015 è di 2.600.000/00 Euro, con  l’utilizzo di   entrate provenienti  per la maggior parte  dal versamento degli oneri concessori dei cittadini delle borgate, non a torto da noi definiti il “bancomat del Comune di  Aprilia”.
Di quelle entrate   meno della metà viene  destinata a interventi di risanamento delle stesse borgate,  una cifra che non consente di  fare la rete fognaria neppure nella più piccola di esse.
Questa presentazione è poi accompagnata da affermazioni quali: non ci sono più risorse a livello locale; dalla Regione non possiamo attenderci grandi contributi;  le borgate  dovranno rassegnarsi a aspettare vent’anni per avere anche soltanto le reti fognarie.
Ciò rende purtroppo sempre più difficile  ragionare  con un  Amministrazione che manifesta un  atteggiamento fatalistico e rinunciatario, tale da rendere inutile ogni possibilità di un confronto volto alla ricerca delle vie per proseguire sul  percorso del risanamento delle periferie.
Se si crede nelle scelte che negli anni sono state compiute, dalla variante  per le borgate, al progetto “Il Nuovo Borgo”  e si dichiara ad ogni occasione che  il risanamento delle borgate è una priorità dell’Amministrazione, coerenza vuole che,  preso atto delle difficoltà  che si presentano per raggiungere quell’obiettivo, tutto possono fare amministratori responsabili, tranne  che  scegliere la strada della rassegnazione e della rinuncia… a meno che non abbiano scherzato.
Questa situazione deve invece diventare occasione per riaprire sul tema la discussione e il  confronto nell’ambito del Consiglio Comunale,  per chiamare  tutte le forze politiche là presenti  a un impegno comune   per individuare nuove iniziative e  strumenti   per l’acquisizione di  fonti di finanziamento,  utilizzando  anche i rapporti   politici di ciascun gruppo  con quelli omonimi presenti nei livelli superiori delle Istituzioni.
Considerato  il rilievo che rispetto le tematiche del risanamento  possono  assumere  le scelte politiche e i contributi  della Regione, occorre  agire  nei suoi confronti  sul terreno politico, attraverso atti politici del Consiglio Comunale e della Giunta anziché con  interventi personali fatti alla stregua di questuanti
A livello locale  va avviato  un confronto a tutto campo sull’impostazione del bilancio comunale che non può  destinare  per i lavori pubblici e per lo specifico delle borgate, solo e solo in parte,  le entrate per oneri concessori. Occorre impegnare in questo settore dell’attività amministrativa, non solo tutte le entrate per oneri concessori ma  anche  parte delle entrate ordinarie..
Occorre mettere gli uffici   addetti al trattamento delle pratiche di sanatoria e delle concessioni, in condizione di acquisire  tutti i pagamenti che sono dovuti dai cittadini e fare quanto necessario perché il problema dell’ ufficio tecnico dei lavori pubblici,  quello della carenza degli organici e non solo,   non sia  lamentela improduttiva e giustificazionista ma oggetto di iniziativa per la sua  soluzione.
La lentezza anche nello spendere   le risorse avute a disposizione,  è un limite che  non facilita il rapporto con le Istituzioni che chiamiamo a sostenere  i nostri programmi.
Occorre perciò una svolta  nell’iniziativa politica e nella gestione amministrativa da parte di chi è al governo della città, andando nella direzione noi   indicata  sulla quale,  senza il timore di essere considerati monotoni, continuiamo a insistere.
Se l’obiettivo del risanamento delle borgate  continua a essere un loro obiettivo, dicano,  se le nostre proposte non sono valide se  hanno altre  idee, altre  ipotesi su cui lavorare, l’importante è che non restino  nell’attesa messianica di aiuti che  cadono dal cielo.
Una svolta  si rende però necessaria anche   da parte del   Coordinamento dei Consorzi, perchè se la situazione non cambia si dovrà passare dal tavolo del confronto infruttuoso all’ iniziativa politica  da sostenere attraverso  la mobilitazione dei cittadini.   

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