Sulle scelte per la ripartizione dei finanziamenti che la Regione Lazio dovrebbe decidere in questi giorni a favore del comune di Aprilia per il risanamento delle borgate, si è aperto un confronto fra Amministrazione e Coordinamento dei consorzi dal quale sono emerse divergenze di opinioni che hanno anche dato luogo a critiche verso i rappresentanti dell’amministrazione che il sottoscritto ha portato sulla stampa locale.
L’Assessore ai Lavori Pubblici,
Fioratti Spallaci, ha ritenuto di dover replicare a sua volta con un comunicato
alla stampa nel quale, riassumo, addebita al Coordinamento la volontà di
sostituirsi ai poteri e alle competenze dell’amministrazione cercando di
imporre le proprie scelte, di affrontare il tema del risanamento ignari della complessità e della dimensione
dei costi economici di questo problema e, infine, di avere la pretesa di escludere dal programma di risanamento delle borgate
quelle i cui consorzi non aderiscono al
Coordinamento.
Poiché chiamato anche
personalmente in causa, ho ritenuto di rispondere a mia volta con il
seguente comunicato:
Si tranquillizzi l’assessore Fioratti Spallacci: nessuno di noi,
presidenti di consorzio o dirigenti del coordinamento ha l’ardire di volersi sostituire al
rappresentanti dell’Amministrazione nella gestione degli affari cittadini,
compresa la questione del risanamento delle borgate.
Ci teniamo anche a fargli
sapere che abbiamo la piena consapevolezza della dimensione delle risorse che saranno necessarie per realizzare il programma di risanamento della
periferia apriliana
Nelle sedi del confronto, un
confronto frequente come dice l’Assessore, non tiriamo le giacchette per
soddisfare questa o quella esigenza di chi partecipa al tavolo del confronto,
ma operiamo proprio per evitare che
prevalga nelle scelte quella
parte che tira la giacchetta e che
noi teniamo molto a bloccare per evitare
discriminazioni che metterebbero noi in
primo luogo in difficoltà rispetto i cittadini delle borgate che - ne siamo più convinti di lui - hanno tutti uguale diritto a vedere
realizzate le reti fognarie nella propria borgata.
Se sono questi gli argomenti
che utilizza per rispondere alle nostre critiche, possiamo dire che proprio non ci ha risposto. Noi ci troviamo
su tutt’altro terreno.
Ribadiamo qui quelle che sono le
critiche più frequenti che portiamo all’azione dell’Amministrazione tutta,
anche se al suo interno ci sono poi responsabilità specifiche di chi ha la
gestione in prima persona delle varie problematiche della città.
La limitatezza dei
finanziamenti.
Erroneamente, a
nostro giudizio, si fa riferimento solo
a quelli che ci aspettiamo vengano dalla Regione. Ce ne potrebbero essere
disponibili molti di più:
-se
l’amministrazione organizzasse meglio il funzionamento del settore
che deve rilasciare le concessioni
e ottenere il pagamento degli oneri
concessori e si tratta di parecchi
milioni ancora da riscuotere;
- se quelli annualmente riscossi,
venissero destinati anziché a interventi generici nella città, esclusivamente agli interventi di risanamento nelle borgate;
- se nel bilancio comunale si prevedesse il finanziamento di opere pubbliche intese
anche come opere di urbanizzazione nelle borgate;
- infine, se
si sviluppasse con maggiore decisione e convinzione una
iniziativa verso la Regione che con i
propri mezzi e con il ricorso alla Comunità Europea potrebbe
incrementare notevolmente le disponibilità finanziarie.
La scelta delle aree
in cui utilizzare i finanziamenti disponibili.
Abbiamo indicato da tempo i
criteri a cui attenersi per evitare che si facciano discriminazioni,
scelte clientelari e scelte dispersive,
indicando delle precise modalità, che
questa volta ritroviamo quasi completamente nell’articolo dell’assessore e
cioè: completamento delle opere
avviate; interventi in aree
dove sono facilitati dalla presenza di
impianti di depurazione e condotte, anche dei comuni limitrofi, dove si possono utilizzare interventi di compensazione da parte di
terzi, ecc.
Per questo abbiamo più volte
chiesto all’Assessore, restando inascoltati, che prima della redazione dei piani triennali dei
lavori pubblici, per la parte che riguarda il risanamento delle borgate, si sviluppasse
un confronto con il Coordinamento dei
Consorzi, per trovare intese improntate
alla razionalità e al migliore utilizzo delle risorse.
La polemica che si è sviluppata
in questi giorni sulla destinazione dei
finanziamenti che dovrebbero arrivare dalla legge 6/2007 e dall’Assessorato
Regionale all’Ambiente è dovuta al fatto che
non si intendeva accogliere la nostra richiesta di proseguire su un area
con le caratteristiche sopra citate, la cui
scelta risale addirittura all’accordo
fatto all’inizio dell’anno 2000, fra
l’amministrazione Cosmi, il Coordinamento dei Consorzi e l’Unione Borgate e quella nostra proposta stava
nella logica indicata dallo stesso assessore.
Non c’entrava nulla la distinzione fra borgate aderenti al
coordinamento e altre non aderenti
Non aver seguito in questi anni
le linee sopra indicate ha fatto si che dei diversi milioni di euro comunque assegnati dalla Regione
fin da quel periodo a Aprilia,
non ci sia una borgata che ha visto iniziare e completare la propria rete
fognaria. Cito per comodità La Gogna, che è stata la prima borgata in cui si
sono avviate le opere di urbanizzazione con la costruzione di un collettore nel
2004; siamo al 2014 e la realizzazione della rete fognaria non è ancora arrivata alla metà della
borgata.
Non vogliamo infierire ma potremmo anche aggiungere come procede la
gestione degli interventi finanziati, per non parlare delle opere bloccate perché si sono presentati problemi
che dopo quasi due anni non si riescono
a superare.
Ci interessa poco stare frequentemente sui giornali a fare denunce.
Ci interessa risolvere i
problemi e per questo siamo da sempre
disponibili a confrontarci e trovare intese sul modo come il programma di
risanamento delle borgate debba proseguire, unire gli sforzi per affrontare
meglio le tante difficoltà che si incontrano e dare certezze ai cittadini che sia pure nei tempi lunghi che
inevitabilmente saranno necessari
per arrivare all’obiettivo, si
seguiranno regole che garantiscano tutti
nei loro diritti. Senza furbizie e
clientelismi.
Si apra il tavolo nel quale di questo discutere e
anche delle soluzioni che potremo
trovare riprendendo alcune nostre
vecchie proposte, per garantire ai
cittadini che dovranno attendere di più
di altri la rete fognaria, delle soluzioni
di carattere transitorio e utili per ridurre il loro disagio di natura
ambientale e economica.
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