mercoledì 29 febbraio 2012

ATTENZIONE! CI TOCCANO LA FALDA


Dopo le decisioni adottate dalla Provincia di firmare l’autorizzazione al prelievo dell’acqua dai pozzi di Via La Gogna, di cui dava notizia Latina Oggi, riportando anche le dichiarazioni della responsabile del circolo di Legambiente di Aprilia, Monica Laurenzi, siamo ormai giunti a un punto nel quale devono definitivamente cadere le speranze che l’operazione Turbogas possa essere rimessa in discussione.

Si pone pertanto il problema per l’amministrazione comunale di assumere una posizione che è inevitabile tenga conto dello stadio al quale è giunta ormai la situazione e con coraggio chieda l’apertura di un tavolo con la Sorgenia - senza che questo rappresenti una sconfessione della posizione tenuta in questi anni contro la realizzazione della centrale - per discutere sulle compensazioni che sono dovute ai cittadini che saranno danneggiati dalla ormai prossima fase di avvio della sua attività.

Fra questi vanno certamente individuati i cittadini che vivono nelle aree intorno a Via La Gogna, che usano per il 95% delle proprie esigenze personali, l’acqua dei pozzi costruiti nelle singole proprietà e per i quali si presenta il rischio di vedersi ridotto il flusso idrico, molto ridimensionato nel corso degli anni e che già produce pesanti conseguenze sulla sua disponibilità soprattutto nel periodo estivo.

Un ulteriore prelievo di acqua dalla falda acquifera utilizzato per il funzionamento della centrale sia pure ridotto rispetto il progetto iniziale, come viene ricordato dalla Laurenzi, rischia di compromettere in modo definitivo l’incerto equilibrio già oggi esistente nelle disponibilità dei cittadini.

Non è possibile a questo punto lasciare nello stato di incertezza i cittadini su ciò che si potrà verificare non appena la centrale andrà a regime e va quindi data ad essi una prospettiva credibile e di tempi certi, aprendo la trattativa sulle compensazioni, fra le quali dovrebbe essere prevista la realizzazione delle reti idriche a carico della Sorgenia nelle aree a rischio.

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