giovedì 17 settembre 2009

DAL "IL PONTINO" SU LA GOGNA

Cerchiamo di dipanare una matassa molto ingarbugliata con molti soggetti in gioco e tante norme di difficile attuazione
La Gogna, chi ci capisce è bravo

Claudio Merli, Silvano De Paolis e Giovanni D’Arpino
09/09/2009 -



Il consiglio comunale del 3 settembre approva all’unanimità il punto riguardante l’impianto di depurazione che servirà la zona La Gogna nel tratto tra Via Crati e Le Salzare. Il comune prende atto che da parte della regione ha avuto l’autorizzazione alla variante di piano regolatore necessaria per poter costruire il depuratore al fosso della Moletta, quindi l’area diventa da agricola ad area destinata ai servizi per cui il progetto del depuratore può iniziare. Questo problema è noto ormai da anni, i residenti della zona convivono da più di venti anni con il dramma delle fosse biologiche e nonostante ci sia il consenso e l’impegno regionale nel risolvere il delicato problema resta il grosso ostacolo di assenza dei finanziamenti per il suo completamento.
Tra gli attori più interessati e combattivi su questo aspetto troviamo il consorzio di La Gogna che da anni cerca di porsi come anello di comunicazione tra regione, comune e Ato4 per la raccolta dei fondi e la risoluzioni degli atti burocratici per dare il via ai lavori. Ogni borgata si è costituita in consorzio e una loro alleanza per risolvere problemi comuni ha portato alla nascita di un coordinamento dei consorzi composto dai singoli presidenti dove nell’esecutivo siedono Silvano De Paolis, presidente del consorzio La Gogna, un vice presidente, un segretario e un responsabile di organizzazione. Questa breve introduzione è necessaria per valutare attentamente un problema comunicativo tra i vari attori in questione fondamentale per la riuscita del progetto di risanamento delle borgate alla luce del fatto che la regione si impegna a finanziarne i lavori solo se il programma presentato per la richiesta dei fondi sia partecipato tra comune e coordinamento dei consorzi.
Il progetto del 2000
De Paolis, insieme ai suoi collaboratori Claudio Merli e Giovanni D’Arpino, ripercorre tutti le tappe della vicenda “Il depuratore è stato finanziato nel 2000 dalla regione per 950 milioni di lire su un costo previsto di 1 miliardo e 400 milioni di lire, il comune doveva aggiungere i rimanenti 450 milioni di lire. Questo costo è riferito al 2000. Attualmente il comune dovrebbe investire circa 240 mila euro. I tecnici hanno aggiornato il costo totale e l’impianto oggi necessita di un ulteriore finanziamento di 300 mila euro. Per ora sono state fatte le dorsali via Crati e Le Salzare. Per chiudere il progetto si deve costruire il depuratore e fare le reti secondarie. A via Crati è stata finanziata dalla regione la rete secondaria e bandita la gara d’appalto, quindi adesso si procederà alla sua realizzazione anche se non potrà essere completata a causa di un taglio dei finanziamento da parte di Ato 4 che erano previsti per 500 mila euro. Il presidente della provincia di Latina Armando Cusani li ha ridotti a 200 mila euro. Questo significa che circa 50 abitazioni resteranno fuori da questa rete fognaria”.
I segnali della
nuova Amministrazione
Le ultime elezioni comunali hanno sancito l’ingresso in consiglio comunale di alcuni cittadini provenienti dalle borgate. Questo risultato è sicuramente un segno positivo da cui partire per risolvere le vecchie questioni delle zone limitrofe, De Paolis non nasconde le speranze che pone in questo nuovo corso politico “Franco Gabriele, Salvatore Tumeo, Mario Guida e Francesco Locicero sono ora in maggioranza. Il Sindaco ha delegato Franco Gabriele alla problematica. Consideriamo positivo il fatto che con le recenti elezioni una discreta rappresentanza di cittadini provenienti dalle borgate sia stata eletta nel consiglio comunale. Con questi consiglieri siamo interessati a tenere dei rapporti stretti e a sostenere la loro azione, che certamente sarà finalizzata a far si che il risanamento delle borgate veda il consiglio comunale impegnato a dare a questo tema le necessarie risposte in termini programmatici e finanziari”. Nella prima fase di attività dell’amministrazione, il consorzio ha però registrato delle attività poco collaborative, una piccola nota di polemica si percepisce in queste dichiarazioni di Silvano De Paolis “Dobbiamo positivamente registrare un notevole attivismo rispetto a interventi di risanamento che erano in itinere e che stanno adesso arrivando a prime conclusioni anche se va detto che gli atti compiuti erano atti dovuti. Abbiamo però registrato dei comportamenti dell’amministrazione nella gestione del problema di acquisizione da parte del comune delle disponibilità delle aree in cui passerà la rete fognaria dell’area Crati, diciamo anomali, abbiamo avuto l’impressione che si volesse procedere escludendo il consorzio. Tentativo poi rientrato perché senza il nostro supporto non sarebbero certamente arrivati ai risultati fin qui conseguiti”.
La raccolta delle firme
Per poter compiere l’operazione di costruzione delle fognature è necessario che i residenti cedano il fronte stradale di ogni proprietà perché su tale suolo saranno fatti i lavori. Il consenso deve essere rilasciato e firmato dai proprietari dei lotti ma non è cosa facile rintracciare gli stessi in quanto molti terreni hanno cambiato più volte proprietario e molti di questi non sono residenti ma vengono sul posto saltuariamente. Era di fondamentale importanza mettere in moto una macchina in grado di rintracciare questi soggetti e richiederne la firma. Il comune impossibilitato a farlo per ovvie ragioni pratiche ha dovuto per forza avvalersi del sostegno del consorzio. “Noi avevamo detto che sarebbe stata un’impresa folle raccogliere queste firme, abbiamo chiesto di trovare una seconda soluzione, ci siamo sentiti dire come risposta che non c’erano altre strade. Noi come consorzio cercheremo di trovare altre strade almeno per quanto riguarda il risparmio sui costi di questa operazione. Comunque è stata fatta la raccolta delle firme in tutto il mese di luglio. Il consigliere Franco Gabriele ci consegnò solo le carte catastali dove sono riportati nome e cognome del proprietario ed il numero della particella. Il comune non aveva trovato nessuno, ci siamo presi in carico anche questi nominativi e alla fine siamo arrivati a raccogliere circa il 70-75% dei firmatari”. Tra il consorzio e il sindaco c’è stata anche un fitto scambio di lettere, tre in un mese nelle quali “si chiedeva di essere convocati per poter avere un confronto e sapere quale era lo stadio dei lavori, solo alla terza lettera Franco Gabriele ci ha fornito al lista dei proprietari. Sembra che abbiano fatto di tutto per non parlare con noi”.
La richiesta di trasparenza
e collaborazione
C’è un secondo aspetto del problema che impedisce alla zona La Gogna di attivare la costruzione dell’impianto, in questo caso entra prepotentemente il fattore regionale con i suoi finanziamenti, De Paolis ci conferma che la regione ha stabilito un finanziamento triennali di 9,5 milioni euro per le zone di Aprilia, Pomezia, Nettuno, Anzio e Ardea che la legge indica come comuni di interventi prioritario. Per ottenerlo devono presentare alla regione i propri progetti, la regione valuta questi progetti e stabilisce il finanziamento. Per il 2009 si parla di un budget di 4,5 milioni di euro, altri 2,5 milioni di euro saranno destinati nel 2010 e solo nel 2011 saranno stanziati gli ultimi 2,5 milioni. Secondo la legge i comuni devono trovare intesa con i consorzi e insieme stipulare il programma da consegnare alla regione. “Per questo motivo ho chiamato Franco Gabriele per essere convocato e discuterne insieme al sindaco e con il suo delegato. Veniamo a sapere che il comune ha mandato alla regione le proposte decidendo loro per noi senza dirci niente. Il giorno 11 agosto la giunta comunale ha approvato le delibere relative a questi progetti, uno di questi 4 progetti riguarda i soldi destinati a Crati, circa 600 mila euro, e il collettore di via delle orchidee”. Non finisce qui, Silvano De Paolis reclama ancora la trasparenza slogan della campagna elettorale “il comune non ha convocato il coordinamento ma noi abbiamo saputo che è stato convocato il vicepresidente del coordinamento il quale è stato accompagnato da altri due presidenti di consorzio.
Da quello che abbiamo saputo non si è voluto convocare ufficialmente il presidente del consorzio La Gogna”. Silvano De Paolis vuole solo risolvere questi problemi di comunicazione con l’amministrazione in quanto l’intento del coordinamento è quello di sostenere, aiutare e collaborare con il comune per un intento unico.
Questo volere è avvalorato dal fatto che i primi ad essere interessati alla buona riuscita del progetto sono proprio gli iscritti ai consorzi e quindi residenti.

Autore:
Luca Bertacchini

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