Avevamo espresso il nostro apprezzamento, quando nel mese di Ottobre dal Comune veniva data la buona novella che tutte
le pratiche riguardanti il primo lotto della rete fognaria dell’area Cogna,
erano state concluse e la sua gestione
veniva passata alla società Acqua latina.
Ciò significava che gli abitanti di quell’area potevano scaricare
i reflui domestici nella rete fognaria, svolte
le pratiche relative al contratto con la Società.
Quella comunicazione aveva un particolare interesse
per numerosi abitanti di quell’area che, in base a un accordo fatto dal nostro
Consorzio con l’Ufficio Commerciale di Acqua Latina, avevano a suo tempo sottoscritto un precontratto che, inserito
poi nel data base della Società, una volta entrato in funzione il depuratore, sarebbe stata loro comunicata l’autorizzazione a scaricare in fogna.
A distanza di oltre un mese dall’uscita di quel
comunicato alcuni dei cittadini
interessati, non avendo ricevuto nessuna
comunicazione, si sono recati presso gli
uffici di Acqua Latina per avere informazioni e si sono sentiti dire che non risultava all’ufficio che la rete fognaria del primo lotto
dell’area Cogna, fosse passata sotto la gestione della Società.
L’assessora ai
lavori pubblici - alla quale si è
rivolto in giornata il Presidente del Comitato La Cogna per informarla di questo fatto e per chiederle di intervenire per avere spiegazioni da Acqua Latina - ha
poi fatto sapere che si è trattato di un disguido tecnico
degli uffici della Società, al quale
nei prossimi giorni porranno
rimedio.
Questo episodio e l’esperienza di questi anni, in particolare dell’ultimo, non ci fanno certe
essere tranquilli sulla credibilità di
certe assicurazioni.
Rendono anzi ancora
più urgente e necessario che il
Sindaco risponda finalmente alla
richiesta che come Consorzio e Comitato la Cogna avanziamo da tempo per incontrarlo intanto per fare
chiarezza su questo “disguido" e anche per farci conoscere
finalmente i motivi per i quali
nel secondo lotto dell’area Cogna, con la rete fognaria completamente realizzata
ormai da oltre due anni, non
vengono avviati e conclusi gli
interventi sugli impianti di sollevamento e il collaudo della rete, lasciando oltre 150 famiglie - che
hanno peraltro in larga parte fatto l’allaccio alla rete fognaria - ancora nell’impossibilità di utilizzarla.
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